Capita spesso ai poeti, agli artisti. Capita particolarmente ai ribelli solitari che sanno di dover morire presto: di solito la loro esistenza è un fuoco di mille avventure inconcluse, una valanga di semi gettati al vento o piantati a casaccio, senza sapere se la pianta germoglierà, senza aspettare di veder se germoglia. Non ne hanno il tempo, neanche la voglia, perché devono sempre rincorrere qualcosa di nuovo, ricominciare sempre daccapo, ancora ed ancora, con una incoerenza che a pensarci bene è straordinaria coerenza.
Oriana Fallaci, Un uomo