Un'abitudine misteriosa, quasi una forza, postumo di una vita precedente. Di me, amate il riflesso, quella memoria che sale dalle cose che tocco. Godete dei luoghi che ho abbandonato, senza cercare di raggiungermi. Alcuni di voi mi hanno insidiato, teso trappole, atteso al varco. Quelli che son giunti ai miei occhi, per il tempo loro concesso, han provato stupore della mia carne vera, ma cosa avevano davanti se non la boa che segnala il continente sommerso, e le sue fosse e le cime invisibili sotto il pelo dell'acqua?
Andrea Pazienza, Zanardi, l'inesistente